Un finale letteralmente ‘esplosivo’ quello della fiction L’Ora – Inchiostro contro Piombo, andato in onda mercoledì 6 luglio in prima serata su Canale5. Il sipario è calato sulla miniserie con protagonista Claudio Santamaria, infatti, proprio allo scoppio di un ordigno. Gli affezionati spettatori, ora, sono curiosi di scoprire se le avventure dell’impavida redazione del quotidiano siciliano avranno un seguito. Ecco tutto ciò che sappiamo a riguardo.
L’Ora, prendendo spunto da eventi realmente accaduti, ha raccontato la storia di Antonio Nicastro, direttore dell’omonimo quotidiano tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. Il giornalista e i suoi redattori, sfidando le pressioni della malavita, furono i primi a scrivere apertamente di mafia, denunciando gli orrori della criminalità organizzata avvenuti tra Palermo e Corleone. Le cinque prime serate che la rete ammiraglia di Mediaset ha dedicato alla fiction non hanno mai portato a casa ascolti brillanti. Anzi, a dirla tutta, non siamo lontani dal flop.
Il finale di stagione, in linea con le puntate precedenti, ha raggiunto appena 978.000 spettatori, pari al 7.1% di share. Nonostante un cast di tutto rispetto, una storia potente e una colonna musicale superlativa, firmata dal grande Domenico Modugno, qualcosa non ha funzionato. Con queste premesse sconfortanti, è lecito sperare in una seconda stagione?
L’Ora 2 si farà? I dubbi di Santamaria sul possibile sequel
Una seconda stagione di L’Ora, attualmente, non è in produzione, probabilmente proprio a causa dell’accoglienza tiepida riservata alla miniserie. Non ha certo fatto gioco alla popolarità della fiction la programmazione alle porte dell’estate. Con la bella stagione, il pubblico è meno propenso a restare a casa a guardare la tv e i dati di ascolto, inevitabilmente, ne escono penalizzati. Lo ha ammesso lo stesso Claudio Santamaria, protagonista della fiction, in un post su Instagram:
Grazie a chi si è appassionato fin dalla prima puntata, a chi l’ha recuperato e a chi l’ha così ben recensito. So che l’estate è un momento complicato per restare a casa e guardare una serie e per questo i dati di ascolto per noi valgono tantissimo e non restano solo numeri! Raccontare l’impegno di un giornale che ha lottato contro la mafia con la penna, rimettendoci anche la vita, rende il tempo trascorso a guardarci ancor più prezioso e non solo per noi attori, registi, produttori che questa serie l’abbiamo curata e amata davvero.
Un messaggio che ha tutta l’aria di essere un addio o, comunque, una tacita conferma che l’esperimento di Mediaset è destinato a restare un unicum.