Raimondo Todaro è stato ospite nel salotto di Silvia Toffanin, durante la puntata di “Verissimo” andata in onda di recente. Il docente di Amici di Maria De Filippi ha avuto modo di raccontarsi, di parlare del suo percorso e, ovviamente, del suo ruolo di insegnante nel programma della rete ammiraglia Mediaset. Todaro ha parlato dei sacrifici che ha dovuto fare per ballare e del valore che ha la danza per lui:
Amici, Raimondo Todaro racconta: per poter danzare doveva lavorare
“Sono cresciuto ballando. Poi c’è stato un periodo della mia vita dove ero giovane, parecchio, e papà ha avuto una malattia e non ci ha potuto più sostenere economicamente. E la danza a quei livelli è molto molto dispendiosa, in termini economici, e quindi abbiamo dovuto cominciare a lavorare. Non avevo neanche diciotto anni. […] Per fortuna ero già anche vicecampione del mondo, quindi nel mio ambiente mi conoscevano tutti, e anche se ero veramente piccolo i chiamavano a insegnare.”
Ancora, Raimondo racconta del fatto che, per lui, l’insegnamento è meglio di ballare in prima persona: “L’insegnamento mi è sempre venuto naturale, ed è stata anche la mia rovina… ho capito che mi piace molto di più insegnare che ballare. […] Nel serale ballo perché devo, ma non mi sono mai più messo le scarpe in sala a provare un po’.” Infatti, quando la conduttrice gli chiede se gli manca la danza, lui risponde: “No perché mi danno soddisfazione i ragazzi. Provo più soddisfazioe nel vedere un ragazzo che fa un bel lavoro e io so che parte del merito è mio. Per me è più appagante.”
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