In occasione dei suoi 32 anni in Mediaset come vicedirettore e conduttore di Studio Aperto, conduttore di Top Secrets u Rete 4 e Canale 5, direttore per due volte di Videonews, ma anche di Sport Mediaset, Claudio Brachino ha rilasciato una lunga intervista a TvBlog. Qui ha commentato il recente addio di Barbara D’Urso a Mediaset, ricordando i tempi in cui diedero vita insieme a Mattino Cinque. Ma non solo. Il giornalista ha anche detto la sua sulla scelta di Pier Silvio Berlusconi di affidare il ruolo di opinionista della nuova edizione del Grande Fratello alla nota giornalista Cesara Buonamici.
A tal proposito ha così dichiarato nel corso dell’intervista: “Non è infotainment, è intrattenimento puro. Fino ad ora abbiamo parlato di come Pier Silvio vuole cambiare l’informazione a Mediaset. Il Grande Fratello è invece prodotto dalla struttura di Alessandro Salem, che è alla direzione Contenuti. Quindi l’avvento di Cesara è da interpretare come la volontà dell’editore di dare un segnale, della volontà di evitare eccessi anche nel campo dell’intrattenimento. Cesara ha il compito di ridefinire l’impianto del linguaggio dell’entertainment“.
Barbara D’Urso, parla il giornalista Claudio Brachino
Riguardo invece al recente addio della storica conduttrice di Pomeriggio Cinque a Mediaset, Claudio Brachino è partito con il ricordare i tempi di Mattino Cinque e di quando lavorarono insieme per dare vita ad un nuovo genere televisivo: “Mattino Cinque nacque per contrastare Unomattina, titolo storico di Rai1 che andava benissimo. All’inizio io e Barbara avevamo spazi divisi, pochi incontri, i primi anche tragici… Barbara ha un modo di fare provocatorio, mi prendeva in giro… ma alla fine trovammo una chimica. Ho un bellissimo ricordo di quella stagione. Fondammo un genere televisivo: l’infotainment, cioè l’incontro tra l’esperienza di tipo giornalistico classico e quella che viene dall’intrattenimento“.
Invece riguardo alla decisione di Pier Silvio Berlusconi di non rinnovarle il contratto, ha così commentato: “Quel che mi dispiace più di tutto, oltre all’exit strategy di Barbara che però riguarda i suoi rapporti con l’azienda, è che si sia detto che allontanando lei finisce l’epoca del trash. Si è fatta confusione: Barbara, il trash e il genere dell’infotainment sono tre cose diverse. Barbara non corrisponde al trash; il trash è l’eccesso linguistico che può capitare in una stagione, ma a me l’equivalenza infotainment=trash non piace. Contaminare l’informazione con il linguaggio dello spettacolo non significa fare trash. Non tutto il male deriva dall’infotainment. Barbara non ha fatto le cose in clandestinità: tutti vedevano, tutti osservavano, tutti godevano dei suoi ascolti. Le discussioni non sono mancate, per carità, ma identificare tutta Barbara d’Urso con il trash non è giusto. Quando ho letto la notizia della sua esclusione dai palinsesti di Mediaset, le ho scritto un messaggio e le ho detto che mi dispiaceva. Lei mi ha chiamato: era molto triste. Non abbiamo approfondito, ma ci siamo dati appuntamento a cena a settembre. Ci lega un rapporto di affetto e di stima“.