La storia tra Shaila Gatta e Lorenzo Spolverato continua a far parlare di sé e a dividere sia il pubblico da Casa che i loro stessi coinquilini. Anche nella puntata di ieri sera del Grande Fratello, alcuni hanno detto la loro sulla loro relazione e sui loro comportamenti piuttosto teatrali ed esuberanti (come la lite dei giorni scorsi), ritenendoli finti e costruiti al fine di ottenere visibilità e consensi. In particolar modo, Stefania Orlando è convinta che tra di loro non ci sia un vero sentimento ma siano semplicemente uniti come coppia per una strategia di gioco.
A commentare la loro storia sono intervenuti anche due ex gieffini della scorsa edizione, Sergio D’Ottavi e Greta Rossetti. Ospiti a 361 Lounge, entrambi hanno sottolineato come i loro comportamenti siano eccessivi e frutto di un puro esibizionismo.
Grande Fratello, due ex gieffini contro Shaila e Lorenzo
Il primo a prendere la parola è stato Sergio D’Ottavi: “Lui sbrocca anche contro il GF, si toglie il microfono, ha continue mancanze di educazione. Poi ha avuto quella orrenda lite con Shaila. Quello è esibizionismo allo stato puro ed è evidente. Degrado, ignoranza, povertà d’animo, mancanza di stile, maleducazione e potrei andare avanti. Ho un vocabolario pieno di parole per descriverli. Se mi riferisco sia a Lorenzo che a Shaila? Prevalentemente parlo di Lorenzo Spolverato, Shaila è succube sua. Le sue sono più reazioni perché è esasperata. Che poi anche lei pecchi di stile e tante altre cose è ovvio. Ieri si è definita cafona, cafoncella. Marina La Rosa è intervenuta tramite i social dicendo che Shaila potrebbe vendere la verdura in piazza in quanto cafona. Ma le signore in piazza che vendono la verdura hanno molto più stile di lei“.
Subito dopo è intervenuta anche Greta Rossetti che ha così dichiarato: “Direi che è evidente che non vanno d’accordo. Penso che in una coppia c’è sempre uno dei due che disinnesca. Perché c’è sempre quel carattere più fuocoso, che non sta zitto e che ha bisogno di uno accanto più riflessivo. E loro due, invece, sono uguali. Quindi il problema sta in quello, che non c’è uno che si frena o capisce che l’altro sta per arrivare al limite. Loro sono troppo simili e sotto quel punto di vista non si aiutano. C’è un limite oltre il quale non si deve andare. Loro i limiti non li conoscono e soprattutto non sono a casa loro e non se lo ricordano“.
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