Reduce dall’esperienza in Honduras, l’inviata dell’ultima edizione dell’Isola dei Famosi Elenoire Casalegno di recente ha rilasciato un’intervista al settimanale Chi. Qui è tornata a parlare del ruolo ricoperto e delle difficoltà riscontrate. Ma non solo. Andando un po’ più nel privato, ha anche parlato della figlia Swami, avuta dalla relazione con il Dj Ringo, e della ricerca dell’amore.
Nel corso dell’intervista, ha innanzitutto parlato dei complimenti e degli apprezzamenti ottenuti per il lavoro svolto in un’edizione non del tutto semplice: “E ne sono contenta. Non vivo dei commenti altrui, ma un riconoscimento non mi dispiace, so quanto mi è costato, non stavo in uno studio con sgabello e aria condizionata“.
In effetti, l’ultima edizione del reality condotto da Vladimir Luxuria ha dovuto affrontare diversi imprevisti che hanno minato l’equilibrio del programma non portandolo a raggiungere risultati soddisfacenti in termini di ascolti. Da qui si è anche vociferato di un presunto stop del reality per la prossima edizione o addirittura di una chiusura definitiva sulle reti Mediaset.
Isola dei Famosi, Elenoire Casalegno parla del reality
Non a caso, sulla possibilità di condurre lei un domani il reality di Canale Cinque, Elenoire Casalegno ha così dichiarato: “E mi farebbe piacere. Sincera? Spesso non mi è stato dato quello che magari dal punto di vista professionale meritavo. Per tanti fattori, certo. Devo per esempio ammettere che da ragazza non ero particolarmente diplomatica. E poi sono una nata libera, cresciuta libera e che morirà libera. Spesso mi devo scordare il consenso. Oggi mi piaccio più di ieri, anche se conosco la gravita, Newton e so che la mela cade a terra“.
Come anticipato sopra, l’inviata dell’Isola dei Famosi, nel corso dell’intervista, ha anche parlato dell’amore e della figlia Swami: “Oggi so che un grande amore non mi chiederebbe di rinunciare a tutto. Mai. Diciamo che sarebbe ora del mio “per sempre”: ho 48 anni.. da grande ti predisponi di più ad amare davvero, che significa che sei felice di leggere la felicità negli occhi dell’altro. Oggi? Un uomo veloce, uno a cui non devo spiegare nulla: io non sono una traduttrice, non sono una badante e non sono la sua mamma. Quando Swami è nata avevo 23 anni. E con un figlio per forza (d’animo) e per amore ti metti sui binari. Poi, due anni fa è andata a vivere da sola, ho avuto uno sbandamento: io e lei siamo cresciute insieme ed è l’unica persona con la quale ho condiviso la vita. Quando è uscita non ho avuto un approccio sportivo, ho continuato a fare la spesa per due per un pezzo. Solo dopo mesi mi sono resa conto che da 23 anni non ero cosi indipendente“.
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