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Selvaggia Lucarelli asfalta Chiara Ferragni, Fedez ed il manager

Selvaggia Lucarelli asfalta Chiara Ferragni, Fedez ed il manager
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La visione dell’ultima puntata dei Ferragnez è rimasta indigesta a Selvaggia Lucarelli che ha voluto recensire la vita delle due star. Naturalmente si tratta solo di giudizi implacabili.


Nessuno sfugge alla penna di Selvaggia Lucarelli, oramai è cosa risaputa e, quando decide di scrivere su qualcosa o qualcuno, sono assicurati i colpi di machete. Stavolta sotto la sua lama tagliente sono finiti nientemeno che le divinità del mondo social e musicale: i Ferragnez, noto acronimo della coppia Chiara Ferragni e Fedez. Oggetto delle critiche, non del tutto avulse, è la speciale puntata di un’ora e dodici minuti lanciata sulla piattaforma Amazon Prime, incentrata sul dietro le quinte del pre e post Sanremo intitolata The Ferragnez: Sanremo Special. Dal trailer già ci si aspettava, come detto dalla stessa Ferragni, una serie di tensioni e pianti, dovuti allo stress dell’evento ma a quanto pare si è travalicato il tutto.

Sanremo è l’evento più seguito in Italia. Tutto si ferma e tutti guardano il Festival di Sanremo. In questi mesi mi sono sentita molto fragile. Lo so che tutti aspettano un passo falso. Non penso che lui abbia capito completamente quando io ci sia rimasta male. Sapeva quanto ci tenevo. Io gli avevo chiesto di essere lì come spettatore per una volta e non come performer. Questa è la puntata in cui piango sempre. Sarà la puntata di Sanremo e piantini vari.

Selvaggia Lucarelli: “Chiara Ferragni una maniaca del controllo con ansia da prestazione”

Ovviamente terminata la visione, la Lucarelli ha sottolineato come siano fragili gli equilibri nella vita dei Ferragnez. A partire da Chiara che sembra insicura di tutto, piange in continuazione e preferisce circondarsi da una serie di persone che passano il loro tempo ad adularla. Per cui l’insicurezza cronica nelle proprie capacità di saper gestire la sua presenza sul palco a Sanremo, richiede un coro univoco che le ricordi le proprie qualità.

Anche un lemure capirebbe che le lacrime compulsive non sono sensibilità, fragilità, ma semplicemente ansia da prestazione di una maniaca del controllo, da chi richiede perfezione a se stessa e a chiunque le stia accanto (non a caso, sul palco non arriverà nulla di quell’ansia e lei sarà il solito robot senza sbavature). Non c’è nulla di emotivo in lei, è il terrore del controllo che sfugge. È per questo che una normale emozione per un evento mediatico importante si trasforma- nei toni, nella cupezza della narrazione- in una partenza per arruolarsi con il battaglione Wagner.

Selvaggia Lucarelli: “Fedez schifa la patina di stucchevolezza che circonda la moglie”

Ma in questo coro l’unico che dovrebbe parlare ed invece sta zitto è proprio Fedez. Una presenza-assenza che ha solo il ruolo di guastafeste nel momento più importante del Festival con il bacio con Rosa Chemical durante l’esibizione di Made In Italy. C’è di più, per Selvaggia, Fedez odia palesemente il mondo che Chiara si è creata in 15 anni di (sovra) esposizione mediatica. Ma non lo dice, lo subisce non potendo fermare la macchina da guerra su cui viaggia.

[…] schifa palesemente tutto quello che circonda la moglie. Ve lo dico io, ha litigato con Luis Sal perchè Luis Sal è la coscienza che non può permettersi. Schifa la patina di stucchevolezza che circonda la moglie, la corte di adulatori, la letterina patetica alla pikkola kiara, i vestiti col messaggio dentro, la famiglia di Barbie, tutto. E non riesce a fingere. Ripete “Hai spaccato” come un mantra, quando non sa che dire, si defila quando può, dice che la moglie è un modello aspirazione per le coetanee qualunque cosa questo voglia dire.

A chiudere il quadretto familiare anche il soprannominato ‘marito finto buono’ della Ferragni, quello che si comporta come tale pur non essendolo. Si tratta del manager Fabio Maria Damato e, com’è possibile immaginare, non scorre buon sangue tra lui e Fedez ma per la loro donna si sopportano amorevolmente.

Che poi è anche quello che mentre Chiara Ferragni saliva sul palco ci faceva sapere che gli abiti “Col claim femminista” erano idee sue e ce li spiegava pure sulla sua pagina. Lui, non lei. Damato, come Fedez, ha la sindrome di Napoleone. Accanto alla svettante dea del web, decide che tocca a lui dirigere l’orchestra.

Ovviamente il suo ruolo è guidare tutta l’orchestra di supporter ed essere il primo a ricordare a Chiara quanto è fantastica.

E mentre con fare assertivo convince Chiara a indossare abiti brutti che però siano pregni di messaggi, contenuti e mitomania assortita (“Con questo vestito lancio messaggi alle donne di tutto il mondo”), indossa anche i panni del motivatore zuccheroso che a febbraio, in canotta, ripete senza sosta “Sei bellissima” “Sei a cavallo” “C’è un’energia pazzesca” in mezzo agli altri del team che le dedicano un applauso e un urletto qualsiasi cosa lei faccia, dal leggere la letterina dimostrando di conoscere tutte le lettere dell’alfabeto compresa la Y a tagliarsi i capelli (“dopo il taglio di capelli lei sarà più bella dentro”).

Fabio Maria Damato è il life coach che tutte – sei volessimo perdere ogni residuo di senso della realtà- dovremmo avere. Indimenticabile anche il dialogo- scioglilingua. Tra lui e Chiara: “Ami!” “Dimmi Amo!” “Hai sentito Ama?”.

Insomma per la Lucarelli, questa puntata speciale ha solo sottolineato come ‘anche i ricchi piangono’ e si sia strumentalizzato ed amplificato, l’ansia e lo spaesamento per una difficoltà. La difficoltà di non sbagliare su un palco. Di non sbagliare nella mai nella vita. Perchè anche i vip soffrono (di insicurezza cronica). Ma soprattutto ci fa pensare: tutti vogliono essere Chiara Ferragni, ma siamo sicuri dopo quanto visto, che valga davvero la pena diventarlo?