La puntata di Ballando con le stelle andata in onda lo scorso sabato 16 novembre ha commosso moltissimo i fan. L’esibizione di Luca Barbareschi dedicata alla sorella Valentina, in particolare, è stata molto emozionante. L’attore ha scelto di esibirsi per la sorella che non ha mai visto crescere, ma alla quale è sempre stato profondamente legato.
Ballando con le stelle, Luca Barbareschi dedica la performance alla sorella
La puntata di Ballando con le stelle andata in onda lo scorso sabato 16 novembre ha visto andare in onda uno dei momenti più intensi e personali di tutta la stagione. L’attore Luca Barbareschi ha deciso di dedicare l’esibizione con Alessandra Tripoli alla sorella Valentina e ha raccontato la loro storia familiare toccante e carica di emozioni. “Ho deciso di dedicare questo ballo a mia sorella. E’ una sorella che non ho mai avuto“, ha svelato.
I due sono stati separati sin da piccoli a causa di alcune scelte della madre, come ha svelato Luca Barbareschi. Valentina aveva soltanto un anno quando la madre decise di allontanarla dalla famiglia a causa di “un colpo di genio nella sua genialità“.
Mia sorella rischiò di morire proprio quell’anno, e io, bambino di sei anni, pregavo. Le ero legato, l’adoravo, ma non l’ho più vista. È stato un gesto inconsulto di mia madre, che le ha tolto la felicità dell’adolescenza e dell’infanzia, del papà e di un fratello come me
Luca Barbareschi ha svelato che sua sorella ha vissuto molte difficoltà nella vita, non solo per l’assenza di un padre, ma anche per avere un fratello “ingombrante” come lui. Il loro legame è sempre stato forte.
Ho deciso di dedicare questo ballo a mia sorella. È una sorella che non ho mai avuto. Quando aveva un anno se la son presa perché nella genialità di mia madre pensava che dividere i fratelli fosse un colpo di genio. Tra l’altro mia sorella rischiò di morire proprio quell’anno e io pregavo. A sei anni ero legato alla mia sorellina e poi non l’ho mai vista. È stato un gesto inconsulto di mia madre. È quella che ha sofferto più di tutti. Mia sorella per me è come mia figlia, così come i suoi figli. Mia madre le ha tolto la felicità dell’adolescenza e dell’infanzia, del papà e di un fratello come me che l’adorava. Ha faticato più di altri a diventare una donna sicura di sé. Ha lavorato in tenera età al restauro dell’ultima cena di Leonardo. Ha pagato molto un fratello ingombrante come me. Molti lavori l’ha persi per colpa mia. La vedo come una bambina di sessant’anni. Vorrei che capisse che la amo più di tutta la mia vita. E vorrei capisse che la vita è adesso. Valentina, fin che ci sono io, nessuna ti tocca