Dopo Massimiliano Varrese, il secondo concorrente vip a varcare la soglia della famosa porta rossa di Cinecittà nella nuova edizione del Grande Fratello è stato il marciatore Alex Schwazer. Prima di fare il suo ingresso nella Casa più spiata d’Italia, lo sportivo ha ripercorso insieme ad Alfonso Signorini alcuni momenti della sua lunga carriera, dall’oro vinto alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 alla vicenda del doping che l’ha visto coinvolto e positivo per due volte.
Come ha raccontato anche a Verissimo da Silvia Toffanin nel corso della puntata di domenica 10 settembre 2023, la prima volta ha ammesso la sua colpevolezza. Invece la seconda volta ha dovuto scontare una squalifica senza colpe: “Sono stati anni dove bisognava lottare per dimostrare l’innocenza. Anni impegnativi, difficili, in un ambiente non mio. Il mio ambiente sono le gare, non il tribunale. Se mi sento vittima di un’ingiustizia? Sì. Una cosa è scontare una squalifica avendo delle colpe, come è successo nel 2012, un’altra è scontare una squalifica non avendo delle colpe. Il momento più brutto è stato quando da Rio de Janeiro dovevo andarmene via anziché gareggiare. È stato umiliante“.
Grande Fratello, Alex Schwazer racconta del suo passato
Nel raccontarsi a 360° nella puntata di ieri sera, il nuovo concorrente del Grande Fratello Alex Schwazer ha ammesso la sua colpevolezza per il primo caso di doping. Rivelando di non aver più avuto le forze per andare avanti e di essersi rifugiato in alcune sostanze vedendola come l’unica ‘via di fuga’.
Ecco che cosa ha detto: “Avrei dovuto riposarmi, invece, mi sono spinto oltre, arrivando a cadere nel doping e in una profonda depressione“.
Ma le cose non sono andate per il verso giusto per una seconda volta e il gieffino ha ricevuto una seconda squalifica a 8 anni dai campionati per doping. Un’accusa, questa volta, di cui però non è mai stato colpevole: “Mia moglie ha vissuto delle settimane molto difficili con me, mentre era in attesa della nostra prima figlia. Sono state loro due a farmi maturare come uomo. Non potevo piangermi addosso per un’ingiustizia che mi è capitata. Anche se il tribunale di Bolzano mi ha dato ragione, la squalifica resta. Ma spero di potermi candidare alle Olimpiadi del 2024“.
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