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Grande Fratello, “concorrenti indifferenti” di fronte al lutto di Beatrice: ecco svelato il perché

Grande Fratello, “concorrenti indifferenti” di fronte al lutto di Beatrice: ecco svelato il perché
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Secondo la psicologa, ecco perché i concorrenti del Grande Fratello si sarebbero comportati in quel modo con il lutto di Beatrice Luzzi.


Di fronte al lutto di Beatrice Luzzi, la maggior parte degli inquilini della Casa del Grande Fratello si è mostrata come indifferente, non manifestando empatia, sensibilità, vicinanza e rispetto per il momento delicato dell’attrice. In molti sui social hanno criticato questo atteggiamento condannando i concorrenti e chiedendone la squalifica immediata.

Tuttavia, come abbiamo visto nel corso della puntata di lunedì scorso, Alfonso Signorini non ha preso provvedimenti nei confronti di nessun inquilino. Ci ha solo tenuto a rimarcare la mancanza di empatia e rispetto per un dolore così grande da parte di molti dei concorrenti, lasciando a loro la possibilità di riflettere su quanto è stato.

Sull’ultimo numero del settimanale Chi, il comportamento degli inquilini è stato analizzato e commentato dalla psicologa Ilaria Squaiella, la quale ha rivelato il perché secondo lei si sarebbero mostrati così indifferenti.

Grande Fratello, ecco perché i concorrenti si sarebbero mostrati così

La psicologa Ilaria Squaiella, nel commentare il comportamento di alcuni inquilini della Casa, ha fatto delle osservazioni prima e dopo Covid. Ne è emerso che dopo la pandemia la situazione è cambiata e anche la reazione al dolore è mutata.

Di conseguenza, è come se le persone fossero diventate più egoiste: “le conseguenze della pandemia sono state ben altre. Si è fortemente accentuato l’individualismo. Che in moltissimi casi si traduce in egoismo: “Penso per me, ai miei bisogni, alle mie esigenze”. Gli altri non solo passano in secondo piano. Ma spesso non sono neanche contemplati. Contemporaneamente si è creata una “anestesia emotiva”, una sorta di distacco dai sentimenti altrui, dalle sensazioni e dai vissuti, soprattutto negativi. Molti partecipanti di questa edizione sembrano essere guidati dai propri bisogni che cercano di soddisfare senza tener troppo conto della presenza dei compagni. Una logica lontana dal mondo adulto e più tipica dell’infanzia, quando il bambino vive una fase di totale egocentrismo nella quale pensa solo a soddisfare i propri desideri ed esigenze. L’aspetto positivo di tutta la vicenda è un forte invito a riflettere e a spostare lo sguardo da noi stessi all’altro“.

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