Filippo Scarafia ha cominciato a studiare recitazione da bambino, ed in quel momento ha capito che, come gli dicevano i genitori, se fosse diventato un attore, nella vita sarebbe potuto essere chiunque avesse voluto. Ad oggi, è Roberto ne Il Paradiso delle Signore, un personaggio che gli è facile interpretare ormai, e che è fiero d’interpretare: a parer suo è straordinario, perché incredibilmente magnanimo e resiliente. E chissà che in futuro, come si augura e come ci auguriamo tutti noi, la forte spalla di Vittorio Conti non possa diventare il protagonista di una storia emozionante… Ecco che cos’altro ci ha svelato Filippo Scarafia nel corso dell’intervista che gli abbiamo fatto.
Il Paradiso delle Signore, Filippo Scarafia: “Roberto, tieni duro perché ce la faremo”
Quando hai capito che nella vita saresti voluto essere un attore?
Non c’è stato un momento preciso. Io ho cominciato a studiare recitazione da bambino, spinto dai miei genitori. Ho avuto la fortuna di avere dei genitori che mi hanno sempre portato al cinema, a teatro. E con il tempo, quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande, rispondevo Batman, il pompiere. Probabilmente c’era una suggestione data da una serie di figure che io vedevo al cinema. I miei genitori mi portarono a scuola di recitazione della mia città perché mi hanno detto: “In questo modo riesci a fare tutto quello che vorresti fare”. Io avrà avuto 10, 11 anni, e in quel momento mi resi conto che quello che vedevo al cinema, o al teatro, non era soltanto intrattenimento, ma era anche un lavoro. Ed io penso che lì decisi che volevo fare l’attore.
Ed ora sei Roberto ne Il Paradiso delle Signore. Com’è interpretare questo personaggio? Che cosa pensi di lui?
Interpretare questo personaggio ormai mi è quasi facile. Abbiamo un rapporto quotidiano io e Roberto, da tanti anni. Quindi mettermi il suo costume a volte è quasi più facile che rimettermi nei panni di Filippo. Questo perché l’impegno è costante, sia nel tempo che negli anni. Ormai imparare le battute è estremamente facile. Roberto è un personaggio a mio avviso straordinario. Si parla spesso di Vittori Conti come quello che non si arrende mai, quello sempre pieno di energia. In realtà si tende a sottovalutare Roberto, perché è lui forse quello che non si arrende mai. Abbiamo visto più volte Vittorio abbattersi perché quella storia o quella campagna non ha funzionato o non ha funzionato come si aspettava. Roberto è tutta la vita che cerca di far quadrare le sue cose nonostante l’intero mondo gli dia contro. Quindi è un personaggio anche molto forte, è quello che tutti vorrebbero avere come amico: ha sempre il consiglio pronto, non si arrende mai, anzi cerca sempre di spronarti e di trovare il meglio nelle situazioni.
Che cosa vi accomuna e che cosa invece vi rende diversi?
In comune, l’ascolto. Io come Roberto sono predisposto ad ascoltare le persone. Entrambi poi abbiamo una dedizione al lavoro molto forte. L’unica cosa che forse non mi accomuna lui, nonostante mi piacerebbe, forse è la pazienza. Non sono così paziente. Inoltre, Roberto ha una certa avversione verso lo sport. Spesso sentiamo dirgli che non capisce perché le persone scalino le montagne, perché i tifosi siano così appassionati di una squadra. Questo non è assolutamente in comune con me.
Roberto è un personaggio estremamente positivo, in primis perché ha la straordinaria capacità di mettere gli altri davanti a se stesso. E questo, di certo, gli riesce ancora più facile con il migliore amico, Vittorio. Insomma, Roberto non ha problemi a “fare da spalla”, e questo dimostra quando sia forte; ma in futuro avremo modo di vederlo più come un protagonista?
Non ne ho la certezza tra le mani. è una cosa che mi auguro. Anche leggendo i commenti o i messaggi che mi arrivano, è una cosa che sperano in molti.
Ci saranno comunque delle interessanti novità che lo riguarderanno?
Sì ci saranno. Magari nel finale di stagione.
Roberto porta con sé anche un tema molto importante, quello dell’omosessualità. In che modo questo personaggio vive il suo orientamento sessuale, essendo un giovane uomo di quell’epoca?
Sotto una falsa serenità. Chiaramente, lo vive solamente in privato. Si rende conto che non potrà mai andare a cena con il suo compagno o festeggiare il suo compleanno in modo più sereno… è una situazione abbastanza al limite. Non è piacevole essere così per forza limitati nelle proprie scelte. Questo inevitabilmente crea dei malumori. Però Roberto ha imparato a conviverci con questo. Purtroppo la società è quella che è, e per quanto tu possa incaponirti, ad un certo punto, non è che ti arrendi, ma cerchi di ottenere il massimo che puoi in base alle circostanze in cui vivi.
Pensi che Roberto ti abbia insegnato qualcosa?
Assolutamente sì. La tolleranza è uno degli aspetti che ho più a cuore di Roberto. Inevitabilmente, mettendosi nei panni di qualcuno che ha questo grande problema, ossia l’impossibilità di amare alla luce del sole, tu impari a sviluppare un senso di empatia verso chi non ha la tua stessa fortuna.
Che cosa ti sentiresti di consigliare a Roberto, se fosse un tuo amico?
Nel 2024 gli direi di essere il più possibile se stesso, e di fregarsene del giudizio degli altri. Se ancora ne stiamo parlando è perché non abbiamo e non hanno ottenuto quello per cui hanno combattuto, ma per fortuna, piano piano le cose stanno migliorando per tutti. Gli direi: “Tieni duro perché ce la faremo”. Nel 1975 gli direi: “La strada ancora è lunga, ma è grazie a persone come te se oggi abbiamo ottenuto qualcosa in più”.
E tu che cosa ti auguri per il tuo futuro?
Di continuare a lavorare così. Nel senso, questo purtroppo è un lavoro altalenante. Essere più o meno continuativi nel lavoro ti permette di essere più sereno. Al tempo stesso, la ricerca costante di qualcosa ti permette di alzarti in modo combattivo. D’impegnarti sempre al massimo, anche se quel ruolo non è quello che ti piace di più, devi trovare qualcosa che ti stuzzichi per farlo al meglio.
C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che invece ti piacerebbe dirmi?
Tra febbraio e marzo farò parte del cast di Don Matteo, che uscirà in prima serata tra qualche mese.
Il Paradiso delle Signore, la soap tutta italiana, va in onda dal lunedì al venerdì alle 16:00 su Rai 1.