Nelle ultime puntate di Uomini e Donne, Manuela Carriero ha deciso di abbandonare il trono dopo che i due corteggiatori rimasti, Michele e Carlo, si erano autoeliminati. Prima però di dire addio in maniera definitiva al programma, la tronista ha voluto avere un confronto faccia a faccia con entrambi i ragazzi, in modo da comprendere le ragioni che li avevano portati a prendere quella decisione.
Tutti e due i corteggiatori hanno spiegato di aver capito di non essere realmente interessati a Manuela e di non voler proseguire per questo motivo. Di recente Michele Longobardi è tornato sull’argomento nel corso di un’intervista rilasciata a Lorenzo Pugnaloni nel suo format Casa Lollo.
Uomini e Donne, Michele Longobardi spiazza tutti con una rivelazione
Nel corso dell’intervista rilasciata di recente al format Casa Lollo condotto da Lorenzo Pugnaloni, l’ex corteggiatore del dating show di Canale Cinque è tornato a parlare del programma e della scelta di abbandonare il trono classico.
Ha innanzitutto raccontato cosa lo ha spinto a scrivere al programma: “Mi sono iscritto perché con la mia migliore amica mi lamentavo delle delusioni d’amore. Lei è fan del programma e mi dice di iscrivermi così avrei coniugato il mio estro con la ricerca dell’amore. All’inizio quando scendi – almeno per me è stato così – ti devi basare sui pochi elementi estetici e un po’ sul video di presentazione. Mi piaceva fisicamente e basandomi su quello e sulla sua dolcezza ho scelto di rimanere. Sono state valutazioni superficiali, ma se non mi fosse piaciuta me ne sarei andato sicuramente“.
Michele ha poi anche ammesso che, in caso di scelta, non sapeva come avrebbe reagito: “Non sarebbe stato un problema dire di no al momento della scelta, ma ho capito di non voler continuare il percorso prima della scelta. Sono arrivate critiche che andarmene fosse prematuro e che ci abbia messo troppo tempo ad andarmene. Me ne sono andato quando ho capito che secondo me non era la ragazza per me. Non mi serve stare in televisione, siamo in un programma di dating. Non nego che io quando sono stato richiamato – dopo la lettera in cui mi scusavo – ho detto ‘se la lettera è eloquente, perché vengo richiamato? Che voglia scegliermi?’. Non l’avrei presa bene, sarebbe stata una cosa fatta con zero premesse. Per fortuna non è stato così, io avrei evitato anche quel confronto“.
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